domenica 26 dicembre 2010

Omaccioni barbuti

Per prima cosa mi sento in dovere di rassicurare la popolazione: TRANQUILLI, LE TETTE SONO ANCORA AL CENTRO DEI MIEI PENSIERI.
Ciononostante, è ormai un pezzo che mi trovo in estrema difficoltà a disegnare le donne. Sono una vera pigna nel deretano, è impossibile farle venire belline ma non volgari, normali ma non dei cessi, espressive, duttili e variegate come gli uomini. Gli uomini sono molto, molto, molto più facili e divertenti. Una bella barba, un naso importante, un maglione infeltrito et voilà un bell'omaccione norvegese pronto per la pesca del merluzzo nel Baltico.
Com'è possibile fare la stessa cosa con una donna? Non lo è.







L'arte di marinare disegno da vero..

...per fare disegno dal vero.
Ho saltato la lezione per fare un po' di disegno dal vero serio e sul campo.
Per disegnare qualche spazio reale, per capire un po' di più com'è fatto il mondo. Sbaglierò sicuramente, ma secondo è molto più utile che incollare la mia testa in un dipinto di Caravaggio.
Intanto, utile o meno, morale o meno, mi sono divertita un sacco e non vedo l'ora di rifarlo.





giovedì 16 dicembre 2010

martedì 14 dicembre 2010

domenica 12 dicembre 2010

cocchino



cocchino, il mio coccodrillo disegnato col dito.

martedì 7 dicembre 2010

Le consegne cretine

Dico solo questo.
Consegne sull'autoritratto.
Disegnare "una parte IGNOTA a sé e agli altri".

In mancanza di soluzioni più metafisiche, ho optato per questa:

Io e il pennarellazzo love each other

Adesso mi sento un vero disegnatore fygo che fa le cose coi pennarelli grandi come una tegola, hell yeah!

sabato 4 dicembre 2010

giovedì 2 dicembre 2010

Paralisi alle dita dei piedi


Inizia la gioiosa stagione durante la quale la mobilità delle dita dei piedi mentre si è in cantina a lavorare diventa NULLA e c'è il rischio che di notte le chine si ghiaccino. Non sto nemmeno a dire quanto io detesti lavorare là sotto, in quanto se mi mettessi a fare un elenco delle cose che ultimamente detesto disboscheremmo l'Amazzonia per avere abbastanza carta su cui scriverlo.
Ciononostante, oggi è avvenuto un mezzo miracolo, cioè ho completato un'illustrazione ad acrilico senza avere nemmeno una crisi isterica piccina piccina picciò, senza strepitare e disperarmi, senza pisciare in testa ai passanti o urlare improperi in lingue morte, insomma, senza perdermi d'animo per essere alle prese con la tecnica più moralmente sfibrante del mondo.
Il risultato è un po' così così, ma alla fine mi piace, e credo sia un buon inizio per rassegnarsi all'esistenza degli acrilici e alla loro legittima diffusione nel mondo dell'illustrazione.